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I due rinomati artisti della scena italiana e internazionale, 108 (Guido Bisagni) e CT (Matteo Ceretto Castigliano), hanno lavorato su due pareti del Padiglione Conza (lato Campo Marzio) per dare la vita a due opere strettamente interconnesse tra loro. Da qualche tempo i due autori stanno infatti sviluppando un progetto comune: degli interventi che dialogano, si parlano, si confrontano, senza però mai fondersi totalmente l’uno con l’altro. Sono infatti molti i punti contatto tra loro: oltre all’approccio astratto e minimale e alle preziose sinergie di forme e colori, condividono una particolare sensibilità per la ricerca dell’essenza e dell’armonia formale. Entrambi lontani dal mondo pop, portano avanti una ricerca intima e profonda, un’immersione libera e quasi totale nelle forme e nei colori. Il percorso individuale di ogni artista resta però sempre distinto: le forme organiche, morbide e per lo più profondamente nere di 108, si sposano così con quelle più nette, rigorose e geometriche di CT. Due lavori che si uniscono dando origine a quella che può essere definita un’unica opera, ma doppia, in grado dunque di contenere tutta la complessità di due approcci personali in dialogo e in constante confronto con la superficie su cui intervengono e con l’ambiente circostante.
Two renowned artists from the Italian and international scene, 108 (Guido Bisagni) and CT (Matteo Ceretto Castigliano), worked on two walls of the Padiglione Conza (Campo Marzio side) to create two closely interconnected works. The two artists have in fact been developing a joint project for quite some time now: interventions that interact, converse with and compare one another, without ever totally merging into one. In fact, there are many similarities between them: in addition to their abstract and minimalist approach and the unity of the shapes and colours used, they share a particular awareness of the search for essence and formal harmony. Being both miles from the pop world, they pursue an intimate and profound search, a free and almost total immersion into shapes and colours. The individual path of each artist, however, always stands out: the systematic, soft and mostly profoundly black forms of 108 are thus combined with the sharper, more rigorous and geometric ones of CT. Two works that come together to form what can be defined as a single, but also a joint piece of art, thus one that is able to encompass the full complexity of two personal approaches in dialogue and in constant exchange with the surface on which they have been painted and the surrounding environment.
Context: LongLake Festival
Created: 14-19 September 2020
Initiative: AUL